Il Decreto Sblocca Italia

Il Decreto Sblocca Italia impone, per tutti gli edifici residenziali (condomini) di nuova costruzione con autorizzazione edilizia presentata dopo il 1° luglio 2015, la predisposizione dell’infrastruttura (cavedi, locali tecnici, collegamenti, etc..) indispensabile per equipaggiare l’edificio di una rete a fibre ottiche per la distribuzione di segnali TV, internet, fonia, dati e altri impianti elettronici quali: TVCC, citofoni o videocitofoni, rete Wi Fi condominiale, etc.. con eccezione dei sistemi domotici.
Questo cosa significa? Che l’edificio dovrà essere dotato di una rete passiva a fibre ottiche (cavi, connettori e splitter) che si svilupperà dal basso (CSOE) verso le singole unità abitative (U.I.) secondo il principio della distribuzione a punto stella (8 fibre per singola unità abitativa). In linea di principio la geografia del sistema è la seguente:

  • Per ogni edificio si devono predisporre due access point uno per i segnali TV (terrestri e satellite) posto in prossimità delle antenne (Terminale di testa) e uno (CSOE), posto nella parte inferiore dell’edificio (ad esempio scantinato), per il collegamento alla rete internet/fonia/dati gestita da
  • Tutti i servizi (impianti elettronici) dovranno essere radunati nel CSOE e da qui portati alle singole unità Questo vuol dire che anche i segnali TV dovranno essere indirizzati verso il CSOE prima di mandarli in distribuzione. Per la distribuzione dei segnali alle unità abitative è previsto che venga realizzata una doppia canalizzazione (rame e ottico) provvista di scatole rompi traccia allocate ad ogni piano. Dalle scatole si accederà alle abitazioni per mezzo di tubazioni di dimensioni opportune (un tubo da 32 mm oppure due da 25 mm) che andranno terminate all’interno del quadro di distribuzione segnali di appartamento (QDSA). Dal QDSA parte il cablaggio dell’appartamento.

Sebbene il Decreto imponga il cablaggio dell’edificio con la fibra è lasciata al costruttore la libertà di decidere se realizzare gli impianti in tecnologia ottica o con il rame così come fatto fino ad ora. Questo in virtù di due ragioni:

  1. Realizzare un impianto elettronico (TV, citofoni, TVCC, .) in tecnologia ottica non sempre ha una valida motivazione tecnico ed economica.
  2. Non è detto che il gestore dei servizi telefonici e dati, nell’immediato, renda disponibile la connessione in fibra ottica.

Quindi è fatto obbligo di realizzare il cablaggio in fibra secondo le disposizioni indicate nelle norme tecniche redatte dal CEI indipendentemente da come vengano poi realizzati gli impianti.

Foto di Brett Sayles da PexelsFoto di Brett Sayles da Pexels

Principi generali del cablaggio:

Ricordiamo ancora che, sebbene non sia necessario realizzare gli impianti in tecnologia ottica la cablatura della rete passiva, dalle antenne riceventi al CSOE e da questo alle unità abitative (QDSA), è comunque obbligatoria.

Dal Terminale di Testa posto in prossimità delle antenne riceventi devono partire otto fibre ottiche (unico cavo) che andranno terminate nel locale posto alla base dell’edificio (CSOE). Delle otto fibre una è utilizzata per i segnali DVB-T, una è per i segnali DVB-S mentre le restanti rimangono per futuri sviluppi (ad esempio una seconda posizione orbitale) oppure come “scorta”.
Nel CSOE devono essere predisposti spazi opportuni per poter gestire e distribuire i segnali di tutti gli impianti elettronici su rame e/o fibra. Il CSOE è l’access point a cui faranno riferimento gli operatori per accedere all’edificio e posizionare il proprio ripartitore ottico di edificio (ROE).
Dal CSOE devono partire tubazioni diversificate per fibra e rame indirizzate alle unità abitative all’interno delle quali si troverà il quadro di distribuzione segnali di appartamento (QDSA dimensioni suggerite: 65 x 45 x 10cm). Il quadro contiene una scatola di terminazione ottica di appartamento (STOA) oltre a spazi dedicati all’alloggiamento di tutti i dispositivi utili per realizzare il cablaggio dell’unità.
E’ previsto che dal CSOE al QDSA siano posate 8 fibre ottiche di cui: quattro di scorta, due per servizi Internet/fonia/dati da operatore e due per i segnali TV (terrestre e satellite). Le quattro fibre ottiche in servizio dovranno essere attestate sulla scatola di terminazione (STOA) e connettorizzate con connettori SC- APC.
Tutti i servizi aggiuntivi quali citofoni, videocitofoni, TVCC, etc… potranno essere distribuiti in fibra ottica utilizzando le fibre di scorta (qualora si optasse per questa soluzione) oppure in rame posando nuovi cavi.
Una volta completato il cablaggio la rete passiva in fibra ottica, ai fini del rilascio della dichiarazione di conformità, deve essere testata e certificata per mezzo degli appositi certificatori di rete.
I test, sebbene non obbligatori, sono fortemente consigliati in quanto unico modo per dare evidenza della conformità dell’impianto. Le norme tecniche di riferimento sono le EN 50173 e EN 50174.

In questo articolo del sito Micro Tek è possibile un approfondimento con gli aspetti pratici.

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