Sisma Bonus
Il sisma bonus prevede la possibilità di detrarre fiscalmente i costi di ristrutturazione necessari al miglioramento sismico di un edificio. La norma richiede che l’edificio venga inserito in una graduatoria di rischio sismico, che parte dagli edifici più performanti (Classe A+) fino ai meno performanti (Classe G). Una volta classificato l’edificio, si progetta l’intervento e si procede a nuova classificazione.
L’ammontare detraibile (calcolato su un massimo di 96’000 euro di spesa), è legato alla classificazione appena esposta con la seguente regolamentazione:
- miglioramento di due classi di rischio, possibilità di detrarre dalle imposte una percentuale pari al 80% dei costi sostenuti
- miglioramento di una classe di rischio, possibilità di detrarre dalle imposte una percentuale pari al 70% dei costi sostenuti
- miglioramento senza salto di classe, detrazione ridotta al 50%.
La detrazione può essere usufruita sia dai soggetti passivi Irpef che Ires.
Da un punto di vista pratico è opportuno soffermarsi su alcuni aspetti non sempre noti ma molto importanti:
- sono detraibili i costi professionali di classificazione, è quindi possibile incaricare un professionista che esegua tutte le valutazioni fino al raggiungimento della prima classificazione;
- sono detraibili i costi di ripristino a valle dell’intervento strutturale, ad esempio se nell’ambito di un miglioramento sismico si rende necessario il rinforzo di un solaio con rimozione di pavimentazione, i costi di rifacimento della pavimentazione sono parte dei costi sostenuti per il miglioramento sismico e quindi detraibili;
- l’ottenimento del bonus simico non richiede adeguamento, in quanto la detrazione maggiore è determinata dal passaggio a due classi di rischio superiori (ad esempio da G a E). Resta inteso che l’intervento non può essere invasivo al punto da richiedere adeguamento secondo le NTC altrimenti queste prevarranno e sarà comunque obbligatorio un adeguamento sismico;
La detrazione fiscale si applica attraverso 5 rate annuali di ugual valore. Per poter trarre vantaggio dal sisma bonus è chiaramente necessario disporre di un importo fiscale sufficientemente capiente da poter detrarre tutto il benefit maturato.
Se sullo stesso edificio vengono effettuati più interventi di natura diversa, per esempio, interventi antisismici e lavori di manutenzione straordinaria, il limite di spesa agevolabile è unico (96’000 euro complessivi) in quanto riferito all’immobile (risoluzione n. 147 del 29/11/2017).
Ad una prima analisi il sisma bonus appare conveniente per interventi di carattere invasivo, laddove si preveda un adeguamento o un intervento di miglioramento massivo. Se si prevede un piccolo intervento locale questo è già ricompreso nella soglia del 50% di detrazione del bonus ristrutturazioni, (in dieci anni) il salto di classe, invece, potrebbe richiedere interventi di maggiore entità quindi a fronte di un risparmio pari al 70% o 80% dei costi è necessario un costo di intervento maggiore, spesso molto maggiore che annulla il maggior risparmio. Diverso è se si prevede un intervento di adeguamento o comunque di miglioramento, dovendo già agire con opere di più ampia entità. In primis potrebbe essere conveniente e determinante uno studio di valutazione (che ricordiamo è detraibile) ed estendere il progetto fino al salto di due classi per comprendere e calcolare i costi ed i relativi vantaggi fiscali.
La recente normativa, inoltre, ha steso il bonus sismico alle zone 2 e 3 anche per interventi di completa demolizione e ricostruzione.
Nel caso di Condomini, infine, è possibile operare la cessione del credito” detraendo quindi dal costo dei lavori la detrazione fiscale maturata che verrà fruita dall’impresa appaltatrice, in questo caso la percentuale detraibile sarà pari al 75 e 85% (salto di una o due classi).
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