Diamo i numeri sull’IVA delle ristrutturazioni

Nel settore immobiliare il Fisco Italiano ha davvero dato i numeri e sono anche tanti. L’IVA ordinaria è quella pari al 22% ma molti acquisti beneficiano di agevolazioni fiscali.

10% è l’aliquota di imposta agevolata per lavori di ristrutturazione

L’agenzia delle entrate ha messo a disposizione una guida che a breve verrà sostituita da quella valevole nel 2019. L’aliquota del 10% si applicherà a tutte gli interventi di recupero del patrimonio edilizio su beni significativi autonomamente individuabili e separati funzionalmente dal manufatto principale. La fattura inoltre dovrà contenere l’indicazione separata del valore della prestazione e del bene.

Benché infatti non sia ancora stata promulgata la nuova legge finanziaria, le parti sembrano concordi nel rinnovare i benefici in egual misura a quelli applicati nel 2018 con il solo punto di domanda sul bonus verde.

Per effettuare acquisti con IVA agevolata è necessario che ci si trovi al cospetto di lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione come definiti dal testo unico per l’edilizia ma anche come meglio specificati nell’elenco che si riporta qui in seguito e contenuto nella citata guida. Esempi di manutenzione straordinaria:

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza
  • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici
  • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso
  • rifacimento di scale e rampe
  • interventi finalizzati al risparmio energetico
  • recinzione dell’area privata
  • costruzione di scale interne.

L’Agenzia delle Entrate, nella Guida sulle agevolazioni fiscali nelle ristrutturazioni edilizie, fornisce il seguente esempio di funzionamento del meccanismo.

Costo totale dell’intervento 10.000 euro:
4.000 euro è il costo per la prestazione lavorativa;
6.000 euro è il costo dei beni significativi (per esempio, rubinetteria e sanitari).

L’Iva al 10% si applica sulla differenza tra l’importo complessivo dell’intervento e il costo dei beni significativi: 10.000 – 6.000 = 4.000.

Sul valore residuo degli stessi beni (pari a 2.000 euro) l’Iva si applica nella misura ordinaria del 22%.

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