Ante ’67? Anche no!

Quando il notaio scrive ante ’67 cosa significa? Conviene prestare attenzione alla fatidica dichiarazione con cui il venditore certifica la regolarità della costruzione invocando tale data.

L’equivoco è stato generato dall’errata interpretazione di alcuni articoli in materia di compravendita immobiliare inseriti in norme urbanistiche, a partire dalla Legge n. 47/1985 sul Condono edilizio.

La Legge 47/1985 introduceva con l’art. 17 l’obbligo di menzionare negli atti di trasferimento immobiliare (compravendite) gli estremi della concessione ad edificare e della concessione in sanatoria per gli edifici la cui costruzione fosse iniziata dopo l’entrata in vigore della presente legge (02/03/1985). Con l’art. 40 della suddetta Legge 47/85 il Legislatore introdusse anche l’obbligo di citare negli atti di compravendita immobiliare gli estremi delle licenze edilizie, concessioni edilizie e concessioni in sanatoria, specificando una precisa fattispecie relativa alle « opere iniziate anteriormente al 2 settembre 1967», giorno successivo all’entrata in vigore della Legge “Ponte” n. 765/1967.

Quest’ultima disposizione, valevole solamente negli atti di trasferimento o costituzione di diritti reali su edifici, consente in alternativa la presentazione di «dichiarazione sostitutiva di atto notorio» con la quale la parte venditrice attesta che i lavori di costruzione dell’immobile. Ma tutto ciò aimè non basta.

La legge italiana prescrive che ciascuna costruzione sia costruita successivamente al rilascio di titoli abilitativi: autorizzazioni, licenze, concessioni o autocertificazioni. Non ci sono eccezioni o scappatoie ma solo rarissimi casi ove la costruzione sia vecchia o meglio antica e costruita prima dell’adozione del primo regolamento urbanistico o piano regolatore. E se non ricadiamo in questo caso? Siamo di fronte ad un problema che potrebbe rivelarsi insormontabile.

Proprio per evitare di ritrovarsi nella situazione spiacevole di aver acquistato o venduto un immobile “abusivo” è importante rivolgersi al iltuoperito.it chiedendo una valutazione immobiliare.
Tramite l’accesso agli atti presso l’ufficio tecnico del comune in cui insiste l’immobile è possibile ricostruire la storia dell’edificio e per tramite dell’accesso al bene verificare che la costruzione sia coerente con quanto in atti. Solo cosi’ è possibile salvaguardare la proprietà immobiliare.

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